Chiesa di Santo Stefano
La chiesa di Santo Stefano è formata da due navate, quello a settentrione è la più antica ed era la cappella dei Doria realizzata ne XIII secolo. L'altra venne affiancata alla prima dopo che nel 1536 Carlo V diede il permesso di ricostruire il paese distrutto un secolo prima. Per realizzare l'ampliamento si rese necessario abbattere il lato meridionale della navata più antica e sostituirlo con quattro archi a tutto sesto comunicanti con la nuova navata più stretta ma più alta. Entrambe le navate terminano con absidi in conci di pietra calcarea a forma di semicupola ed illuminate da finestrelle. Chiesa di Santo Stefano
L'ingresso è quello della prima navata, entrando a sinistra si trovano nell'ordine 4 cappelle; la prima con il fonte battesimale in pietra di semplice ma nobile fattura moderna; la seconda con in fondo una porta che mette in comunicazione la chiesa con la sacrestia e la parrocchiale; la terza costituisce un simulacro della Madonna; la quarta forma un unico grande vano con l'abside al centro del quale sta l'altare.
La navata nuova, non è suddivisa in cappelle ed ha anch'essa al centro dell'abside un altare, dove oggi vengono normalmente officiate le funzioni religiose.
Lo stile è il tardo romanico per la parte più antica, mentre la nuova presenta elementi goticheggianti.
La costruzione dell'impianto originario risale al 1250-1270. Sul piano meridionale della chiesa sono raffigurati molti orologi solari ma nessun gnomone getta più la sua ombra entro i semicerchi graffiti.